Lost in Tennis

Andrey Rublev e l’importanza degli aspetti mentali nel tennis

Giugno 1, 2024 | by Michele Schirru

Andrey Rublev e l’importanza degli aspetti mentali nel tennis

Il tennis è uno sport che non richiede solo abilità fisiche e tecniche, ma anche una forte stabilità mentale.

Secondo Juan Carlos Ferrero: “Il tennis è un gioco mentale per il 50%, fisico per il 45% e tecnico per il 5%”. Anche Novak Djokovic non si allontana dal suo pensiero: “Il tennis è un gioco mentale: tutti sono in grande forma fisica e sono in grado di colpire dritti e rovesci spaventosi.”

Ci accorgiamo di questo quando giocano i professionisti, ma anche nel nostro piccolo dei tornei amatoriali possiamo constatare quanto la mente faccia la differenza (a parità di livello con il nostro avversario).

E proprio in questi giorni Andrey Rublev ha, nuovamente, messo in luce quanto sia cruciale la preparazione mentale nel tennis.

Il teatro dell’episodio significativo è stato in occasione del suo match contro Matteo Arnaldi al Roland Garros.

Non è la prima volta che Rublev affronta difficoltà di questo tipo, ma la sua recente sconfitta mi porta a fare alcune riflessioni sull’importanza della mente nel tennis.

L’Episodio al Roland Garros contro Arnaldi

Rublev, testa di serie numero 6, è stato sconfitto con un punteggio di 7-6, 6-2, 6-4 dal nostro Matteo Arnaldi.

Un solidissimo Matteo che si è nutrito dell’instabilità del russo e che ha saputo giocare un tennis stellare, un livello mai raggiunto prima come lui stesso ha dichiarato: “Oggi ho giocato il miglior tennis della mia vita. Le condizioni non erano semplici, sono contento. Il pubblico mi ha dato tanta energia. Con gli italiani ci conosciamo da anni, ci spingiamo per fare sempre meglio. E sta funzionando…”

Dopo aver subito due break nel secondo set, Rublev ha mostrato segni evidenti di frustrazione: ha distrutto la sua racchetta e ha calciato la panchina durante un cambio di campo.

Questi episodi di rabbia hanno culminato in una performance scadente che ha portato alla sua eliminazione dal torneo.

Dopo la partita, Rublev ha ammesso che il suo problema principale risieda nella gestione mentale, affermando: “Il mio problema è la testa”.

Questa confessione, più che altro una presa di consapevolezza importante oltre che la constatazione della realtà, ci offre un’opportunità per riflettere su quanto la preparazione mentale sia fondamentale per i tennisti, sia a livello professionistico che amatoriale.

La pressione di competere nei tornei più prestigiosi può mettere a dura prova anche i giocatori più forti e talentuosi.

L'Episodio al Roland Garros contro Arnaldi

Rublev è davanti ad un bivio

Probabilmente lo sa lui e lo sa il suo team che non è possibile continuare in questo modo.

Rublev ha raggiunto risultati molto importanti su tutte le superfici, vincendo tornei e arrivando in fondo anche nei tornei del Grande Slam, best ranking alla posizione numero 5 nel 2021 e stabilmente in Top 10 ormai da anni.

Ma quando accadono episodi come quello dei giorni scorsi è come se schiacciasse il pedale dei freni per una brusca fermata.

Il suo è un tennis esplosivo, molto potente e devastante, che si fonda sul gioco da fondocampo e trova nel diritto il suo colpo principale: quando è in giornata è capace di dominare il punto con grande facilità.

Ma quando le cose iniziano ad andare male, anche per merito dell’avversario chiaramente, Andrey entra nella spirale e molto spesso non riesce più ad uscirne.

Perde la bussola e i punti fermi, facendosi trascinare dalla frustrazione e dal nervosismo, sfociando in episodi di “violenza” contro se stesso e contro il suo sfortunato telaio.

Uno spettacolo obiettivamente poco edificante, ma vediamo alcuni consigli pratici e aneddoti che, anche noi comuni mortali, possiamo mettere in pratica per migliorare la nostra tenuta mentale durante le partite.

Tecniche di respirazione

Durante i momenti di alta tensione, le tecniche di respirazione possono aiutare a calmare le acque.

Immagina di essere in campo, sei sotto 0-40 nel tuo turno di servizio, il punteggio segna il 5/4 per l’avversario: un doppio fallo e hai perso il set.

La pressione è altissima e il battito cardiaco aumenta, la paura di sbagliare è alle stelle.

In questi momenti, pratica questa tecnica: inspira lentamente attraverso il naso per quattro secondi, trattieni il respiro per quattro secondi, e poi espira lentamente attraverso la bocca per altri quattro secondi. Ripeti questo ciclo per due volte, senza farti prendere dalla fretta.

Questa semplice pratica può aiutarti a recuperare la calma e la concentrazione necessarie per affrontare i punti successivi.

Visualizzazione

Prima della partita, la visualizzazione può essere uno strumento potente.

Immagina di essere a pochi minuti dall’inizio di un match importante: chiudi gli occhi e visualizza te stesso mentre esegui perfettamente i tuoi colpi chiave e vinci punti cruciali.

Questa pratica aumenta la fiducia e prepara la mente a gestire situazioni di pressione.

Pensiamo a Novak Djokovic, che ha spesso parlato dell’importanza della visualizzazione nella sua preparazione mentale.

Immaginare scenari positivi e sentirsi mentalmente pronti ad affrontarli può fare la differenza.

Routine Pre-partita

Stabilire una routine pre-partita coerente può aiutare a creare una zona di comfort mentale.

Ad esempio, molti giocatori seguono un preciso rituale prima di ogni match: un riscaldamento specifico, esercizi di stretching e un momento di riflessione positiva.

Rafael Nadal è famoso per le sue routine pre-partita e persino durante lo svolgimento del gioco.

Questi rituali non sono solo superstizioni, ma aiutano a mantenere il focus e a preparare la mente.

Gestione delle emozioni

Accettare le proprie emozioni senza giudicarle è fondamentale.

Durante un match, è normale provare frustrazione o rabbia.

Tuttavia, riconoscere queste emozioni senza lasciarle prendere il sopravvento può aiutare a mantenere la concentrazione.

Andy Murray, ad esempio, è noto per il suo comportamento emotivo in campo, ma ha imparato a gestire meglio le sue reazioni nel tempo, diventando uno dei giocatori più resilienti del circuito.

Focus sul presente

Concentrarsi su un punto alla volta, senza pensare ai punteggi passati o futuri, è essenziale per mantenere la mente lucida.

Questa tecnica, è stata adottata con successo da giocatori come Roger Federer.

Federer è noto per la sua capacità di rimanere nel momento presente, concentrandosi solo sul punto in corso.

Questo approccio aiuta a ridurre l’ansia e a mantenere la concentrazione.

Conclusioni: siamo tutti sulla stessa barca

L’episodio di Andrey Rublev al Roland Garros ci ricorda quanto siano importanti gli aspetti mentali nel tennis.

Anche i giocatori di alto livello possono cadere vittime delle proprie emozioni, compromettendo le loro prestazioni.

Tra i giocatori italiani viene subito in mente Lorenzo Musetti, che a volte si mostra in tutta la sua frustrazione finendo poi per perdere la partita.

Implementando tecniche di preparazione mentale, sia amatori che professionisti possono migliorare significativamente il loro gioco e affrontare con maggiore serenità le sfide che incontrano sul campo.

Ricorda, la mente può essere il tuo miglior alleato o il tuo peggior nemico: coltivala con cura.

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