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Perché Jannik Sinner ha perso contro Stefanos Tsitsipas: Monte Carlo Masters 1000

Aprile 14, 2024 | by Michele Schirru

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Partiamo dalla premessa che, con i se e con i ma, non andiamo da nessuna parte.

Se anche la chiamata dell’arbitro fosse stata corretta, e Jannik Sinner avesse conseguentemente portato il suo vantaggio al 4-1 in seguito al doppio fallo, Stefanos Tsitsipas avrebbe comunque potuto vincere la partita in funzione dei problemi muscolari sopraggiunti all’italiano.

Uso il condizionale perché non possiamo esserne certi, è una condizione che non si è verificata. Ma qualunque sia la speculazione o la recrimina, le cose sono andate come sono andate e Tsitsipas diventa campione per la terza volta del torneo monegasco.

Usciamo dalla tifoseria da stadio e diamo il merito al giocatore che si è dimostrato più forte in campo, anche se questa è una sconfitta che brucia tanto. Per noi e per Jannik!

Il greco arriva in finale contro il norvegese Casper Ruud e chiude con orgoglio, oltre che con grande entusiasmo, una settimana memorabile.

E allora, proviamo a capire perché ha vinto Stefanos Tsitsipas contro Jannik Sinner, nonostante i pronostici e le grandi aspettative sul nostro giocatore.

Cosa ha funzionato per il greco

Ci sono una serie di elementi da evidenziare.

Stefanos Tsitsipas ha solitamente un gioco fortemente influenzato dalla sua panchina. Nella partita contro Sinner, salvo rari casi, ha giocato tranquillo e senza forzature.

Questo gli ha permesso di giocare sciolto e liberare tutta la potenza dei suoi colpi, manovrando il gioco con il dritto e trovando angoli molto interessanti, soprattutto l’inside out.

Con questo fondamentale è in grado di metterla dovunque, stringendo molto gli angoli e trovando traiettorie molto complesse da gestire in fase di difesa.

È stata in generale una settimana molto positiva per lui, visto che ha raggiunto un livello che era da diverso tempo che non riusciva a mettere in mostra.

Tsitsipas è un giocatore che stecca molto solitamente, ma in questa partita è successo raramente (qualche stecca c’è stata ma soprattutto nel terzo set).

Questo significa che era centrato: è entrato in campo per vincere la partita e fare gioco, non subirlo. Ha giocato molto vicino alla riga, salvo alcuni momenti e per buona parte del secondo set.

Il diritto ha di base funzionato molto bene, gli ha permesso di tenere Sinner in movimento, impedirgli di dominare il gioco e schiacchiarlo sotto la sua morsa. Anche quando si è trovato in difficoltà è rimasto tranquillo, tenendo molto bene lo scambio e mettendo in campo una difesa eccellente.

Questo gli ha anche permesso di riprendere subito in mano il pallino quando nel terzo set ne ha avuto la possibilità.

Lo schema era quasi sempre basato sull’aggirare la palla e privilegiare il diritto inside out sul rovescio di Sinner, cercando il lungolinea non appena possibile per andare sul vincente o quantomeno destabilizzare l’italiano.

Con il rovescio è rimasto composto, cercando solidità e tanto top spin con traiettorie molto alte e sicure. Ma anche su questo fondamentale non sono mancati i vincenti e le accelerazioni da top player.

Si, perché dopotutto lo è, l’ex numero 3 del mondo. Chi pensava di trovare carne da macello ha fatto male i conti.

Stefanos Tsitsipas conosce bene la superficie e conosce bene il gioco di Sinner, avendoci vinto per altre 5 volte in passato (quasi sempre sulla terra).

Certamente, oggi si è giocata una partita di livello, ma siamo proprio sicuri che Sinner abbia giocato al suo meglio?

Cosa non ha funzionato per Sinner

Mi sono reso conto dai primi game che la tensione era piuttosto alta, il suo livello non era al massimo. Lo stato d’animo del giocatore lo leggi dallo sguardo, impossibile mentire.

A Sinner è mancata la lucidità di fare qualcosa di diverso, di provare a scardinare il piano del greco. Ha giocato molto sul suo diritto, avvantaggiando l’avversario e finendo per correre tanto.

Sono convinto che il vero motivo dei crampi non sia l’aver subito un’ingiustizia arbitrale, piuttosto il fatto che abbia corso tanto. Ha fatto il tergicristallo per grossa parte della partita.

Mettiamoci che sia arrivato stanco anche dal tour de force dopo la vittoria di Miami, arrivata dopo un’altra semifinale a Indian Wells. Solo pochi giorni per riposare e via in campo, dall’altra parte del mondo.

Puoi essere chi vuoi, ma queste cose le paghi.

La gestione della partita

Nel conteggio totale dei punti, Tsitsipas ha vinto 2 punti in più di Sinner.

Stefanos Tsitsipas ha vinto 94 punti, di cui 58 tra 0 e 4 colpi, contro i 42 di Sinner. In altre parole: ha servito meglio e ha saputo incidere maggiormente con il dritto nella gestione degli scambi, chiudendo direttamente o portando Sinner all’errore.

Il servizio di Tsitsipas ha procurato al giocatore greco 7 ace, a differenza di 1 per Sinner. I turni di servizio del greco sono durati meno e ha battuto meno volte dell’italiano, totalizzando un game di servizio in meno, oltre che un numero inferiori di servizi giocati.

Di contro, Sinner ha vinto 31 punti con scambi tra 5 e 8 colpi, Tsitsipas praticamente la metà. Pari il conteggio per gli scambi oltre i 9 colpi, 19 punti vinti a testa.

Il territorio 0-4 colpi sarebbe dovuto essere dominio dell’italiano, che invece non ha saputo gestire la situazione, cedendo campo e cedendo l’iniziativa al greco.

È qui che Tsitsipas ha fatto la differenza, dimostrando il suo ottimo stato di forma.

In un contesto dove cresce la percentuale di punti che si concludono entro i 4 colpi è fondamentale avere il comando di questa dinamica. Perché significa anche garantirsi un minore dispendio di energie, come invece è successo per Sinner. Ha sicuramente vinto più punti di media e lunga durata, ma ha perso la partita!

Nel primo set, Tsitsipas ha superato Sinner (20-11), dominando negli scambi brevi, colpendo più vincenti (+4) e commettendo meno errori (-5).

Nel secondo set, Sinner ha superato Tsitsipas negli scambi di media durata (9-6), con più vincenti (+2) e meno errori.

Nel terzo e decisivo set, Tsitsipas ha superato Sinner (16-6), mostrando un’ottima performance negli scambi brevi, colpendo più vincenti (+6) e commettendo meno errori (-4).

Per concludere, sicuramente quel punto “rubato” ha avuto un ruolo su questa sconfitta, ma sono convinto che non sia stato il vero perché della vittoria di Stefanos Tsitsipas contro Jannik Sinner.

Poteva andare diversamente e saremmo stati tutti più contenti, ma vediamola in positivo. Jannik raggiunge la semifinale nel primo torneo su terra rossa dal Roland Garros dell’anno scorso. Adesso avrà Madrid e proverà a far bene, di mezzo Roma, continuando a prepararsi per il Roland Garros.

Ha poco da perdere e molto da guadagnare, forza Jannik Sinner!

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